Comunicato FIC – SIAMOATERRA

“SIAMOATERRA”

Federcuochi in piazza insieme a FIPE nelle città italiane

Il 28 ottobre dalle 11.30 alle 13:00 la Federazione Italiana Cuochi ha preso parte con le altre sigle del settore ristorativo all’iniziativa organizzata da FIPE/Confcommercio #siamoatterra.

 

Nelle piazze di 15 capoluoghi contemporaneamente – Milano, Roma, Torino, Firenze, Bologna, Napoli, Catanzaro, Ancona, Cagliari, Trento, Bari, Venezia, Genova, Perugia e Bergamo – i cuochi FIC, insieme a ristoratori, barman e altri esercenti dell’agroalimentare si sono seduti intorno a tavole imbandite simbolicamente “a terra” nei centri cittadini, per esprimere il disaggio di un intero comparto costretto oggi ad incrociare le braccia e star fermo. Il motivo musicale del “Silenzio”, risuonato quest’oggi in ogni piazza occupata è stata la commovente colonna sonora della manifestazione. Un silenzio eloquente che ha espresso il dolore dignitoso e l’appello composto di tante categorie professionali dell’enogastronomia nazionale, un appello in nome e per conto di quasi un milione e mezzo di lavoratori.

 

Le disposizioni restrittive per far fronte alla seconda ondata del coronavirus, infatti, seppur motivate da priorità sanitarie, rischiano d’avere effetti devastanti per il settore. Lo hanno ripetuto cuochi, esponenti di FIPE, ristoratori e insieme a loro sindaci ed esponenti del senato. “Il settore chiede alla politica un rapido e concreto sostegno commisurato alle perdite subite – ha detto il presidente FIC Rocco Cristiano Pozzulo – in questo senso solo misure permanenti sul versante economico e fiscale restituiranno alle aziende la necessaria fiducia; le garanzie assistenziali temporanee non servono ad affrontare un momento fra i più incerti e bui della nostra storia, non bastano a immaginare il futuro tangibilmente d’imprenditori e lavoratori europei”. Perché oggi insieme ai cuochi ed ai ristoratori tutti noi “siamo a terra”, a desinare in silenzio a livello dei topi, ma serrare i battenti d’attività e locali non può essere l’unica ricetta possibile, non è la portata che i cuochi e i ristoratori vogliono servire.

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