
A cura di Francesca Mancini
I PRIMI 60 ANNI DEL BLOB CAFFÈ E RISTORANTE DELLA FAMIGLIA DI GIROLAMI
Da nonna Emilia a Gianmarco, la storia di una famiglia fondata sull’amore
La prima cosa che noto appena metto piede nella sala del Blob Caffè & Ristorante è che tutti sono raccolti in giardino e scattano foto. A meritare l’attenzione degli ospiti sono i protagonisti principali della serata: nonna Emilia, Ivo, Carla e Gianmarco; tre generazioni della famiglia Di Girolami che emozionate sorridono davanti le fotocamere dei presenti.
Non è mai opportuno essere generalisti e fare di tutta l’erba un fascio, ma di realtà solide e longeve come quella del Blob Caffè e di questa famiglia poche ce ne sono in giro, resilienti e resistenti a cambi generazionali, nuove filosofie gestionali, mode e inversioni di rotta; rare come mosche bianche e circondate sempre più da uno sciame di locali che si accendono e spengono nel giro di un click, condannati ad essere consumati in fretta dalla maledizione dell’obsolescenza totale.


Da Blob però si percepiscono armonia e unità di cuori, impercettibili elementi che creano un’energia che quando la si trova arriva dritta come un’onda travolgente, che appaga, diverte, genera emozioni genuine, vere.
Un fermo immagine di quelli che si ricordano a lungo, come gli occhi pieni di amore che Gianmarco Di Girolami, oggi a capo del Blob Caffè Ristorante, rivolge alla nonna Emilia, che ringrazia con infinita riconoscenza di aver avuto coraggio di aprire il suo piccolo bar lungo la Palmiro Togliatti in località Santa Maria Goretti (AP).
Così il giovane Gianmarco inizia a raccontare come i Di Girolami siano arrivati al 2022, con coraggio, passione, determinazione e attaccamento alle proprie origini, alle radici.
Ci assicurano che niente è stato facile, soprattutto arrivare a questo traguardo importante, ma del resto, cos’è che nella vita scivola via facilmente senza lasciar traccia di passaggio? Di momenti meno buoni ce ne sono stati anche per Emilia e Carla e Ivo, quando per un breve periodo avevano deciso di allontanarsi un po’ da quell’attività, troppo sacrificante e pesante a volte. Arriva così l’idea di un po’ di riposo con la gestione per conto terzi dell’attività di famiglia, che cambia da Zia Emilia a Blob Caffè (con il benestare di Ivo); un distaccamento, questo, propedeutico per capire quanto in realtà quell’attività contasse per tutti.
È Carla questa volta a fare il passo, a ricucire quel legame che inizialmente non voleva accettare: “io non mi metterò mai dietro quel bancone”, diceva, e invece è successo l’esatto opposto. Madre di Gianmarco, moglie di Ivo e nuora di Emilia, gentile e delicata nei modi, decide di riallacciare il cordone e tornare al Blob, gestendolo ancora oggi in maniera eccellente sin dalle prime ore del mattino. Carla è sempre la prima ad arrivare, le saracinesche si alzano alle 5 del mattino e da quel momento il via vai di clienti affezionati e lavoratori di passaggio continua per tutto il giorno. Il Blob ormai è diventato per tutti della zona il punto di ritrovo e appuntamento, per un buon caffè al mattino, una pausa pranzo veloce o un aperitivo a chiusura della giornata.


E poi arriva lui, Gianmarco, orgoglioso e deciso a dare una svolta alla sua vita e forse a quella di tutti. “Mi sono diplomato all’alberghiero e poi ho lavorato in diversi ristoranti sia in montagna che al mare, ma avevo voglia di tornare a casa” – racconta – “così sono tornato qui e insieme alla mia cucina si è evoluto anche il progetto. Ci siamo pian piano allargati, abbiamo creato la sala, strutturato la cucina, formato il personale e passo dopo passo il Blob è un ristorante a tutti gli effetti”.
Merito anche di Ivo, che ha assecondato il figlio nel nuovo progetto, cercando la soluzione giusta e quanto si potesse fare per trasformare Blob Caffè nel ristorante di suo figlio. Ampliate le metrature, creato un piccolo giardino esterno, oggi il Blob ha anche una bella e ricca cave à vin, la “grotta” come la chiamano loro, dove stipare le bottiglie che negli anni sono andate ad arricchire la collezione di Gianmarco e la carta dei vini dei clienti.
Ampio, moderno, luminoso, il Blob Caffè ci accoglie in una serata di festa dove conta solo l’amore… e anche il cibo ad un certo punto, con un menu che lo chef ha ideato e strutturato festeggiare insieme l’importante anniversario.
Bollicine francesi e croccanti olive ascolane aprono al girello di vitello, ostrica, avocado e fichi, una combo fresca, con un profumo di mare dato dalla maionese d’ostrica, che ingrassa il morso e crea connessioni sinaptiche divertenti; a seguire una croccante zucchina, pecorino e ciauscolo, che dal ricordo del mare porta dritti dritti alle tradizioni casare e norcine marchigiane, con il formaggio e il salume croccante che si uniscono in un boccone che sa di feste in famiglia, di quando in estate si preparano barchette di zucchine e peperoni ripieni da mangiare appena sfornati o freddi il giorno dopo, buoni sempre, come in questo caso.



Anche il risotto, cotto al chiodo e mantecato alla perfezione con un estratto di datterini dolci e basilico, incontra un’altra amata dell’estate, la melanzana, prima fritta e poi frullata servita sua morbida fonduta di Parmigiano. La diapositiva di una Parmigiana, ricca di gusto ma molto più leggera, pensata per stimolare il ricordo e lasciare nuove impressioni da aggiungere alla memoria storico-gustativa di tutti noi.
“Come sa lavorare la carne Gianmarco, secondo me in pochi ci riescono”, così mi hanno anticipato l’arrivo del capocollo di maiale, e in seconda battuta, non ho potuto che constatare la sibillina verità. Il capocollo, cotto a bassa temperatura e ripassato poi sulla brace forte, ci è stato servito su una crema di cicerchia impreziosita dalla polpa delle bacche di vaniglia e dalla freschezza sgrassante della misticanza. Squisito, fondente, succoso e delicato il maiale ha trovato la sua giusta dimensione nel connubio inebriante con la vaniglia, che sorprende ed esalta senza coprire il profumo dei succhi rilasciati dalla carne. Da chiedere il bis.


Giro di boa con un dolce non dolce con cui lo chef ha voluto azzardare un pochino, riuscendo comunque a creare connessioni e sviluppare equilibri anche dove sembra non ci fosse gioco, cogliendo definitivamente il giusto equilibrio tra gli ingredienti. “Ho azzardato, spero vi piaccia”, ci dice, presentandoci la sua mousse al caffè, ciliegia, crumble e crema di peperoni gialli. Un accostamento inusuale, ma interessante e gagliardo come pochi.
E se è vero quanto detto da Carla durante il suo discorso di ringraziamento, che da soli non si va da nessuna parte, c’è allora da fare un plauso a tutto lo staff del Blob e ai vini dell’Azienda vinicola Le Caniette di Ripatransone (AP), di Clara Marcelli di Castorano (AP) e Tenuta Santori (AP) che ci hanno accompagnato in questo lungo e meraviglioso percorso illuminato dalla luce della luna e dall’amore.
IN SEQUENZA:
Veronica, Le Caniette, Offida Pecorino DOCG, dal colore giallo paglierino, fruttato e intenso e dal gusto sapido e persistente.
Io sono Gaia, Le Caniette, Offida Pecorino DOCG, che si ferma in barrique per almeno 1 anno. Giallo paglierino brillante, oro, camomilla, fieno, burro, macedonia, nocciola, pietra. Minerale e profondo al palato con note agrumate.
K’UN, Clara Marcelli, Montepulciano in purezza che affina in barrique di legno usate e poi in bottiglia. Profumi evoluti e speziati di amarena e liquirizia, sodo e ricco al palato con buon corpo e potenziale interessante.
Offida Rosso, Tenuta Santori, Montepulciano in purezza dal colore rosso rubino intenso, naso di frutta rossa matura e note speziate. In bocca è tannico e caldo con un’ottima persistenza.
INFO:
Blob Caffè & Ristorante
Via Palmiro Togliatti 82 – Santa Maria Goretti (AP)
Tel: 0736887041
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