Staycation i ristoranti con camere in Abruzzo

Staycation: i ristoranti con camere in Abruzzo che garantiscono il soggiorno da sogno in un momento tutt’altro che perfetto!

Sono entrate in vigore le nuove restrizioni estese fino al 3 dicembre. A dividere il paese oltre alle fazioni dei negazionisti, anche la valutazione di alto, medio e basso rischio riassunte in tre pallini di color giallo, arancio e rosso.

Questo in poche parole il nuovo DPCM del governo Conte, quello che mette in scena un “finto” lockdown, che tiene conto delle disparità per contagi tra regioni e che prevede il coprifuoco esteso su tutto il territorio nazionale dalle 22 alle 5 del mattino. Questo significa che per quel che riguarda la ristorazione le 22 sono anche il temine ultimo per il servizio di asporto serale, ma si potrà continuare a lavorare con il delivery.

 

In continuità con le disposizioni del DPCM del 25 ottobre, solo nelle regioni a fascia gialla le attività di ristorazione, compresi bar, pasticcerie, gelaterie, potranno continuare a lavorare tra le 5 e le 18, festivi compresi, mentre si esclude questa possibilità nelle zone arancio e rosse, dove nelle prossime settimane ci sarà una sorta di secondo lockdown e dove potranno restare aperti solo i negozi che vendono beni essenziali (alimentari, farmacia, edicole), mentre a tutti gli esercizi di ristorazione resta di poter fare asporto fino alle 22.

 

L’Italia della ristorazione è quindi divisa in due, perché sono diverse le regioni al Nord che devono chiudere di nuovo i battenti, come la Lombardia, il Piemonte, la Valle d’Aosta e a sud la Calabria, dove preoccupa il fragile sistema ospedaliero; in zona arancione ci sono la puglia e la Sicilia.

È salva la Campania che ha rischiato di finire in zona Cesarini.

Tutto il resto della nazione brilla di un fluorescente giallo acceso, che non è sinonimo di totale libertà e mancanza di pericolo, affatto, e per cui non si possono escludere repentini aggiornamenti e cambiamenti.

 

Tutto questo mette definitivamente in ginocchio un settore già compromesso e tanti si sono trovati a chiudere da un giorno all’altro, senza poter pianificare il lavoro, senza prospettive future. Il ministro Boccia garantisce l’arrivo di tempestive misure di sostegno economico, anche se non è ancora ben chiaro come ci si regolerà per stabilire quanto verrà concesso alle attività maggiormente danneggiate. Staremo a vedere.

 

In attesa di nuove comunicazioni, tutti possiamo dare una manco alla ristorazione italiana, attraverso l’asporto e il delivery nelle zone rosse e arancio, andando a pranzo fuori nelle zone gialle, ordinando d’asporto o restando a dormire nei ristoranti con camere.

Prima di questa seconda chiusura tanti ristoratori al nord si erano dati da fare per comunicare questa possibilità, è il caso dell’Argine a Vencò di Antonia Klugman, del Seta di Antonio Guida al Mandarin Hotel, Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo e poi al centro dell’Idylio di Francesco Apreda.

 

Così, in Abruzzo, che attualmente risulta far parte della zona gialla, tante realtà stanno offrendo la possibilità di cenare al ristorante e restare a dormire, magari con qualche incentivo in più. Di più potrebbero fare gli hotel proponendo agli chef che non hanno la disponibilità di camere e vivono con difficoltà il delivery e l’asporto, di trasferirsi e mettere su dei temporary restaurant che per alcune settimane consentano sì di concedersi una bella cena in totale sicurezza, e di aiutare chi si trova in serie difficoltà. Del resto in Italia sono numerosi gli hotel a 4 o 5 stelle dotati di cucine che passata la bella stagione chiudono i battenti; in questo modo i cuochi e le brigate potrebbero lavorare e gli hotel alzare qualche denaro in più, almeno fino a quando ci sarà concesso di poter ancora spostarci almeno all’interno delle regioni.

 

Siamo ancora liberi di decidere se passare un fine settimana fuori casa e non per forza troppo lontano, godere della bellezza delle nostre città, dei piccoli borghi e di quanto magnifico l’Italia possa offrire “aggratis”, come ci ha insegnato il caro Philippe Daverio.

Ecco quindi i ristoranti che in Abruzzo dispongono di camere, garantiscono la cena ed un perfetto servizio di staycation che vale davvero la pena vivere:

D.One

 

Un format senza dubbio originale quello di Montepagano, dove si trova il ristorante voluto da Nuccia De Angelis e in cui ha trovato il suo habitat naturale Davide Pezzuto, oggi chef del ristorante D.One, una stella Michelin. Il progetto iniziale ormai è esploso e al ristorante sono state aggiunte delle camere che hanno dato vita ad un borgo diffuso raffinato e di charme. Raggiungere Montepagano è tutt’ora un’esperienza interessante, a pochi minuti dal mare e nel primo entroterra teramano, il borgo gode di una splendida visuale delle colline abruzzesi che degradano dolcemente verso il grande blu. Lo scenario perfetto per chi stanco della pesante routine quotidiana decide di staccare completamente la spina anche solo per una notte. A rendere l’esperienza indimenticabile la cucina impeccabile dello chef Pezzuto, una forza della natura, incontentabile e incontenibile. Salentino, classe 1980, ha sempre avuto la passione per la natura e per la vita rurale, che continua a curare nei 20 ettari di terreno agricolo oggi a disposizione del ristorante, senza trovare mai riposo. A 21 anni i primi ristoranti famosi, fino alla scoperta della genialità della cucina gourmet che sdogana ogni limite precostituito; così passa dai Rossellinis di Ravello, all’Abac di Barcellona, fino ad arrivare alla Pergola di Roma, dove so evolve la sua identità culinaria che lo porta poi a dar vita al D.One, che poi è un’abbreviazione di Davidone, il gigante buono.

 

Nuccia e Davide, insieme e più determinati che mai, negli anni hanno vinto una sfida per niente affatto semplice, quella di attrarre e portare turismo in un borgo quasi dimenticato come quello di Montepagano, proponendo idee sempre più accattivanti e attraenti, anche in un periodo difficile come questo, offrendo la possibilità ai clienti di pernottare gratuitamente nella propria struttura dopo aver goduto della cena. E allora facciamoci un’idea di cosa potremmo trovare in carta questo fine settimana: Spaghetti, ricci di mare e tartufo nero, Lanzardo arrosto, porro fermentato, Cardoncelli e liquirizia, Pesce da palangaro, Terra dei Calanchi.

 

E voi, cosa aspettate?

 

D.one Ristorante Diffuso

Via del Borgo, 1, 64026 Montepagano (Te)

085 894 4508

www.donerestaurant.it

La Bandiera

 

Civitella Casanova è il territorio della famiglia Spadone che da generazioni detta legge in quanto a gusto e savoir faire. Il ristorante La Bandiera dal 1977 regala emozioni a chi decide di incamminarsi per le dolci colline abruzzesi, romanticamente perfette nel foliage autunnale di questo periodo. Marcello Spadone, padre dei gemelli Mattia e Alessio e capostipite di una dinastia che farà ancor parlar di sé in termini culinari, dismessi -ma mai del tutto- i panni del cuoco a tempo pieno, lascia che a gestire sala e cucina oggi siano i suoi figli, cresciuti tra la cucina di famiglia e il Celler de Can Roca (Mattia) e la sala di casa e l’Enoteca Pinchiorri (Alessio).

 

La struttura, che ha da poco licenziato una piccola e preziosa opera di restauro, gode anche di raffinare stanze che, ad oggi, sono il motivo in più per arrivare al tramonto, godere di una buona cena e fermarsi, anche solo per una notte, prima di rimettersi in viaggio. Un pit stop di alta gastronomia arricchito dal viaggio enoico proposto dal bravo e diligente Alessio che non lascia niente al caso. Tra cucina e orto c’è sempre mamma Bruna, oggi anche nonna, che tra una semina e un raccolto, garantisce quotidianamente quanto di più fresco possa arrivare in cucina.

I menù degustazione sono a tre, sei e nove piatti che ripercorrono l’evoluzione della cucina degli Spadone a partire dal 1990 ad oggi, in più c’è anche la possibilità di sperimentare un percorso totalmente vegetariano. Un’alternanza di piatti e gusti in cui la matrice vegetale detta la linea da cui partire per arrivare ad elaborare piatti che guardano la tradizione, quella di papà Marcello e si tramutano in riflessioni iperuraniche, quelle di Mattia, che da buon artista, compone piccole opere d’arte in 4D. Risale a pochi anni fa ma è già un grande classico l’Arrostigin, che s’ispira e fa il al più tradizionale arrosticino abruzzese, ma è solo uno dei tanti piatti che emozionano e soddisfano, come i Ravioli di manzo marinato emulsionato all’olio di oliva, il Manzo profumato al cumino con finta rapa cotta sulla brace e il dolce Gran Sasso.

 

Ristorante La Bandiera: “Ripartiamo con la forza della famiglia”.

 

Ristorante La Bandiera

Contrada Pastine, 4, 65010 Civitella Casanova (Pe)

Tel. 085 845219

www.labandiera.it

La Corniola

 

Tra le perle abruzzesi è da menzionare il borgo di Pescocostanzo che incastonato nel cuore del parco Nazionale della Majella a 1400 metri d’altezza, tra immensi pascoli e boschi di faggio, conserva tutto il suo fascino medievale; strade in pietra e portali istoriati raccontano di una vita che non c’è più ma che vive ancora nella maestria degli orafi che lavorano la filigrana d’oro, nei tomboli ricamati a mano e nei lavori in ferro battuto. Il paese è un gran richiamo per visitatori che amano vivere la montagna in estate e in inverno, con i suoi percorsi naturalistici e le sue piste sciistiche, il Bosco di Sant’Antonio e la faggeta secolare. Qui, in via dei Mastri Lombardi c’è il Relais Ducale Spa & Pool che ospita al suo interno il bel ristorante La Corniola, amabilmente gestito dallo chef Concezio Gizzi, affiancato da Lucia e dalla responsabile di sala Barbara. Anche quando fuori le temperature scendono sotto lo zero, le luci soffuse, il legno e i mattoni a vista della sala del ristorante, riscaldano cuori e animi in attesa di poter gustare i sapori della tradizione rivisitati con bravura da chi ha deciso di fare della montagna la propria casa.

Barbara in sala è attenta e gentile, tradita solo dall’entusiasmo che trasmette nel descrivere i piatti che trasferisce dalla cucina alla tavola. Nel rispetto totale degli ingredienti, Gizzi architetta la sua cucina che dalla Maiella corre fino al mare Adriatico per concretizzarsi in piatti presentati con eleganza e cura. Così nascono lo Spaghettone, ventricina di Caruchio e cipollotto, l’Agnello, sedano rapa e acqua di cottura, la Spuma di lemongrass, granita di caffè e crumble alla nocciola.

 

Concezio, Lucia e Barbara sono solitamente aperti a pranzo in questo momento, ma lo sono anche a cena per gli ospiti del Relais che tra una piscina calda, un bagno turco, una sauna e trattamenti estetici scelgono di staccare la spina per qualche giorno e godersi natura, relax ed ottimo cibo in uno dei borghi più belli d’Italia.

 

Ristorante La Corniola

Via dei Mastri Lombardi, 24, 67033 Pescocostanzo (Aq)

Tel. 0864 642470

www.lacorniola.com

Villa Maiella

 

Lì, ai piedi della splendida montagna madre che in questo periodo si riveste di colori caldi e appassionanti, da oltre mezzo secolo la famiglia Tinari, prima con la fiaschetteria aperta per volere di Ginetta e Arcangelo, poi con la trattoria e quindi con il ristorante, ha contribuito a far innamorare perdutamente chi per la prima volta si è trovato a passare per lavoro o per diletto nella bellissima Guardiagrele.

 

A Peppino e Angela, che hanno reso questo posto la mecca dell’autenticità abruzzese e che continuando in maniera attiva a dare il loro contributo uniti e con grande dedizione al lavoro e umiltà, si aggiungono i preziosi figli Arcangelo e Pascal.

 

Il primo, classe 1985 e discepolo di Michel Bras, ha scelto di stare in cucina, accettando di salire su una macchina ben rodata e perfettamente funzionante, una sfida in più per riuscire ad apportare, anno dopo anno, quei cambiamenti che oggi fanno di Villa Maiella uno dei ristoranti cardine dell’alta ristorazione abruzzese e italiana, dove la tradizione è ancora viva, ma priva di quello scialle vecchio, pesante e polveroso che troppe volte tende ad ancorare a terra giovani talenti, senza la possibilità di poter volare alto.

Non è questo il caso perché il mix tra i due fratelli è a dir poco esplosivo e perfetto; Pascal, che voleva diventare un cuoco, si è fatto le ossa anche nel ristorante della famiglia Santini, Dal Pescatore, e oggi è uno dei più quotati sommelier italiani sebbene la giovane età; professionale e accorto, dirige alla perfezione i suoi collaboratori e la sala del ristorante che di recente è stata ammodernata, insieme all’ingresso e alla cantina.

 

Due i menù degustazione, uno più vicino alla tradizione abruzzese, l’altro universale e scritto su quanto di più spettacolare mente, cuore e mani di Arcangelo riescono a costruire. Nascono così la Ricciola, tapioca e cetriolo fermentato e il Porcino in tempura, ventresca e nocciola, Ma’kaira con clorofilla di rape e lumache, Zucca e cioccolato, Patate e porcino.

 

Decidere di pernottare in una delle quattordici stanze di Villa Maiella significa non solo godere delle grazie della cena, ma anche di potersi svegliare nel cuore del Parco Nazionale della Maiella, perdersi nel vasto orizzonte che porta fino al mare, iniziare la giornata con una colazione da favola e perché no, approfittarne per un giro nella meravigliosa azienda agricola di famiglia.

 

Ristorante Villa Maiella

Via Sette Dolori, 30, 66016 Guardiagrele (Ch)

Tel. 0871 809319

www.villamaiella.it

Reale

 

Della genialità di Niko Romito e del suo “Reale2020”, ne abbiamo già parlato qui, ma è passato del tempo e dall’11 novembre sarà in carta il menù invernale che chiuderà quest’anno davvero particolare. Un anno pieno di cambiamenti e di successo, nonostante il momento, per il ristorante Reale che ha festeggiato i 20 anni di attività con 3 menù best of che hanno emozionato e lo faranno fino a Natale, i clienti che sono accorsi da ogni parte d’Italia per assaggiare e riassaggiare la cucina di Niko Romito. Quarantacinque piatti in tre menù che ripercorrono vent’anni di storia ed evoluzione gastronomica, che hanno portato a Castel di Sangro una clientela diversa dalla solita, molti più giovani, infatti si sono appassionati e incuriositi, ed hanno mandato in tilt in pochi minuti le prenotazioni. Un successo che parte da un modo unico di vivere e interpretare la cucina, il territorio, la storia, gli ingredienti, con la ricerca spasmodica della pulizia e della sottrazione che non intacca il gusto, anzi lo esalta.

Anni di studi ed elucubrazioni che hanno portato il Reale ad essere uno dei migliori ristoranti al mondo, merito di una visione completa che parte dall’ingrediente e finisce con la totale staycation del cliente. Tutto nell’ambiente riflette l’anima poliedrica di chi lo vive, le opere d’arte, l’arredamento della sala e degli ambienti attigui di Casadonna, un ex convento del ‘500 nel Parco Nazionale d’Abruzzo rimesso in vita da un restauro coraggioso e non invasivo. La struttura ospita 9 camere di charme in cui vince il dialogo tra natura, materiali e la commistione tra oggetti antichi e moderni. Su tutto domina la pietra della Majella, il suo candore, illuminata dalla luce naturale che filtra dalle finestre. Linee essenziali che richiamano la cucina dello chef, che fa breccia nel cuore di chi sceglie di restare, svegliandosi col profumo di torte, brioche, fette biscottate preparate nel laboratorio di panificazione e pasticceria del ristorante, insieme a centrifugati, succhi freschi, una selezione di caffè, tè e infusi, mieli e confetture, oppure la colazione à la carte, con uova, crespelle calde e una degustazione di salumi e formaggi.

 

Ristorante Reale

Contrada Piana Santa Liberata, 67031 Castel di Sangro

Tel. 0864 69382

www.nikoromito.com

Zunica 1880

 

Civitella del Tronto non ha bisogno di presentazioni, incluso nel club dei Borghi più belli d’italia e nell’Unione dei comuni Città Territorio Val Vibrata, costruito su una rupe rocciosa di travertino sovrastato dalla fortezza borbonica che resiste incolume alle sfide del tempo che passa.

 

L’Hotel Zunica 1880, che da sulla piazza principale del borgo emblema di resistenza civile è oggi casa di una delle brigate più giovani, nerborute e resilienti d’Italia, che hanno scelto coraggiosamente di restare a difesa della cultura gastronomica del proprio territorio.

 

Sabatino Lattanzi ha da poco superato i trent’anni ma sin da quando ne aveva tredici vive la cucina dell’Hotel, dove si guadagnava da vivere durante gli studi facendo le stagioni; lì è rimasto, prima supportando altri chef e poi mettendosi a capo di una crew composta da Frederik Lasso, suo secondo, Attilio De Sanctis ai lievitati e alla pasticceria e Giovanni Angelozzi in sala.

A dar loro fiducia, Daniele Zunica, che oltre a gestire l’albergo di famiglia, dà carta bianca ai suoi ragazzi che architettano menù eclettici, raffinati e di gran gusto basati su territorio e passioni comuni, come la pesca, che porta poi alla nascita della Zuppa di pesce gatto, dei Bottoni di storione affumicato, panna ai funghi porcini, sedano e lime, e poi ci sono le Fettuccine alla cicoria con pomodoro, miele e acciughe, l’Avannotto di trota fritto, cime di rapa e pecorino, il Manzo, whiskey e tartufo e il Tè, rosmarino e latte di mandorla.

 

Fermarsi da Zunica vale il viaggio e poi la struttura è davvero bella, tra gli archi di pietra e gli arredi d’antan che conservano in sé quell’atmosfera romantica che non avrebbe potuto essere altrimenti, per il raccordo stilistico con il borgo e per il voler restare un luogo autentico e originale, unico come la proposta week end “Love & Food in the romantic village” che comprende una cena a sei portate con degustazione vini DOC Colline Teramane e pernottamento in camera con vista panoramica a sole 195 euro per due persone. Un modo per vivere oltre le difficoltà e per resistere ancora, oltre il Covid.

 

Zunica 1880

Piazza Filippi Pepe, 14 64010 Civitella del Tronto (Te)

Tel. 0861 91319

www.hotelzunica.it

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