L’Orto Marittimo di Moreno Cedroni

Moreno Cedroni: il nuovo Orto Marittimo sul Lungomare di Senigallia

Sognarle è il primo passo per realizzare le cose.

“Abbiamo voluto fortemente l’Orto Marittimo, inseguendo un mio sogno, che poi è diventato un sogno collettivo, prima condiviso e sostenuto da Mariella e Matilde, e poi con tutti i ragazzi che lavorano alla Madonnina del Pescatore, passiamo ore, giorni e anni a guardare il nostro lungo mare, che ci restituisce costantemente bellezza. Un progetto fatto pensando a Senigallia come a una comunità, ancor prima che a un luogo, ragionando di odori e sapori e anche di paesaggio.
Ore. le mie, passate con lo sguardo rivolto al mare, i profumi del Mediterraneo portati dal vento, ricordando i paesaggi che mi hanno accompagnato per tutta l’infanzia, la nonna che raccoglieva in quel lembo di terra adiacente al mare i grugni, le acetoselle, la malva”.

 

Così Moreno Cedroni lancia la sua idea nata due anni fa e che, a causa della pandemia, è stata presentata nell’autunno dello scorso anno.

 

Si tratta dell’Orto Marittimo che con i ragazzi de La Madonnina del Pescatore sta realizzando sul lungomare di Senigallia: da un sogno che più che altro assomiglia ad un’idea e che ha anche come obiettivo l’avvicinare una comunità alla sua identità.

 

Memoria visiva e olfattiva? Sì anche.
Forse anche per questo lo chef ha deciso, un giorno di ormai tanti anni fa, di fare il cuoco. Crescendo di fronte al mare con l’orto dietro casa, gli animali in cortile, mamma e nonna con la passione per la cucina, probabilmente e naturalmente il suo destino era già segnato.

L’idea Orto Marittimo si è formata dunque pensando sì alla memoria, ma soprattutto con davanti agli occhi una visione per il domani. E qui ritorna l’idea di sogno! Riflettendo, infatti, su un luogo per la comunità – ché mai il senso di comunità è apparso così forte quanto in questi ultimi due anni – un luogo attrezzato dove ci si potrà beare dell’orto, della vista del mare e in primavera e in estate dei leggeri venti che accarezzano la spiaggia.

“Abbiamo pensato con Davide Groppi – continua lo chef – a delle luci più in linea con la natura per una fruizione che sia anche notturna, pensando, con i progettisti, anche ai suoni della natura come lo sciabordio delle onde, le voci dei gabbiani e il vento caldo dell’estate.
Ci sarà quindi, nell’idea, un impianto audio che esalterà ancor di più la natura”.

L’orto avrà anche una funzione importante per la Madonnina del Pescatore, prevalentemente le erbe aromatiche proverranno da lì conferendo ai piatti un nuovo sentore di mare.
Un progetto che va ben oltre l’idea del semplice orto, perché farà parte del paesaggio architettonico di Marzocca e Senigallia, rendendolo ancor più unico nel mondo. Ubaldo Fiorenzi, inventore e idealista geniale, per primo immaginò un futuro urbanistico per Marzocca, attratto dall’armonia del luogo decise di acquistare vari ettari di terreno e progetta un innovativo piano urbanistico che prevedeva lo sviluppo di una serie di villini dal mare fino alla sommità della collina. Grazie alla realizzazione del suo sogno di costruire case ben curate ed esteticamente molto piacevoli, ad un prezzo accessibile a tutti, in pochi anni un piccolo villaggio di pescatori si è trasformato in un ridente luogo di villeggiatura.

Questa era la Marzocca di allora a cui Cedroni vuole restituire un pezzetto di bellezza in quella di adesso.

A condividere il progetto, ci sono gli architetti Marco Maria Fabio Maria Ceccarelli, insieme all’amministrazione del Comune dì Senigallia: ne deriva un’opera di qualifica che segna il passo per i futuri progetti della comunità.

Saranno messe a dimora erbe aromatiche della macchia mediterranea come: Finocchio selvatico, Papavero, Erba ostrica, Erba cipollina, Grugni, Senape, Tarassaco, Acetosella, Ortica, Borragine, Paccasasso, Timo limone, Prezzemolo, Salvia, Rosmarino, Origano, Maggiorana, Citronella, Melissa, Santoreggia, Menta, Ginepro, Viòle, Gerani.

L’Orto Marittimo è un progetto legato al bel paesaggio, ma anche al paesaggio costiero così come lo si ricorda fino agli anni 60.

Un luogo adatto all’osservazione e alla riflessione, un luogo che darà modo di godere del bello e, ancora una volta, del sogno.

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