Pic by Erwin Benfatto
Alla tavola di D’Annunzio
Le passioni a tavola di Gabriele d’Annunzio reinterpretate dagli chef di Qualità Abruzzo in occasione de La Festa della Rivoluzione – d’Annunzio torna a Pescara organizzata da Regione Abruzzo, Presidenza del consiglio regionale e Comune di Pescara.
Al cibo Gabriele d’Annunzio riservò un posto speciale nella sua vita privata, esteta del bello e del buono si faceva servire nella stanza Zabrocca del Vittoriale, sontuosamente apparecchiata con vasellame pregiato, bicchieri di Murano e argenteria preziosa, dove consumava i cannelloni della cuoca Albina, per i quali andava matto, carni fredde, patate fritte, cotolette sottili sottili. E ovviamente frittate.
Albina Becevello era la cuoca di casa d’Annunzio, a lei il Vate ha indirizzato oltre 2.000 bigliettini durante i venticinque anni di servizio raccolti oggi nel libro “La cuoca di d’Annunzio. I biglietti del Vate a “Suor Intingola”. Cibi, menù, desideri e inappetenze al Vittoriale” di Maddalena Santeroni e Donatella Miliani (Utet edizioni, 160 pagine, 14 euro). Pizzini e lettere indirizzati a Suor Intingola, Suor Indulgenza Plenaria, Suor Ghiottizia, soprannomi strabilianti che D’Annunzio alla sua cuoca, che mostrano anche il rapporto profondo che aveva con il cibo, talvolta nemmeno così come lo scrittore vorrebbe farlo apparire.
Dietro questi motivi e con lo scopo di valorizzare l’enogastronomia del territorio abruzzese la Regione Abruzzo in compartecipazione con la Presidenza del Consiglio Regionale e gli chef e ristoratori aderenti al Consorzio Qualità Abruzzo hanno dato vita al progetto Alla tavola di d’Annunzio che già lo scorso anno ha visto la prima edizione de La Festa della Rivoluzione – d’Annunzio torna a Pescara”.
Quest’anno, per la seconda edizione, era stata predisposta una doppia operazione: da un lato ampliare l’offerta enogastronomica esplorando i sapori della terra abruzzese, partendo dai piatti che, oltre a rappresentare il volto e il gusto abruzzesi, piacevano anche al Vate; dall’altro si voleva riproporre lo storico pranzo dannunziano ritratto in una celebre immagine fotografica della famiglia Pepe, aprendola, anche in questo caso, al pubblico. Purtroppo però l’emergenza Covid-19 ha imposto una revisione parziale dell’iniziativa, motivo per cui la terrazza dell’Aurum di Pescara ha ospitato una cena di gala alla presenza del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il sindaco di Pescara Carlo Masci, il presidente della Provincia Antonio Zaffiri, il direttore artistico della rassegna e presidente del Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri.
La serata è stata governata dal presidente di Qualità Abruzzo, il maestro pasticciere Sandro Ferretti, una squadra di dieci chef e una piccola rappresentanza di produttori di tipicità locali che collaborano fattivamente con l’associazione.
Durante la cena sono stati proposti nove piatti che, attraverso i loro ingredienti, rappresentano l’identità della regione e alcune passioni culinarie del Vate, con l’utilizzo di ingredienti come il peperone dolce di altino, le erbe della Maiella, il liquore Aurum e le Sise delle Monache che d’Annunzio apprezzava in modo particolare.
Ad aprire la cena è stata la Seppia arrosto con peperone dolce di Altino dello chef Marco Caldora del ristorante Caldora Punta Vallevò (Rocca San Giovanni). A seguire il Carpaccio di vitello marinato al cumino montano ed erbe della Maiella dello chef stellato Peppino Tinari del ristorante Villa Maiella (Guardiagrele). Quindi la Frittata con cipollotto di Fara Filiorum Petri, peperone dolce di Altino e mentuccia fresca di San Silvestro dello chef Maurizio Della Valle del ristorante La Corte (Spoltore). Due i primi proposti ai commensali: il Risotto Carnaroli alla fiamma con scampi sgusciati e Centerba Toro 72 dello chef Claudio Di Remigio del ristorante La conchiglia d’oro (Pineto) e i Tortelli con farcia di pollo arrosto dello chef Marcello Spadone del ristorante stellato La Bandiera (Civitella Casanova).
Due anche i secondi, con la Frittura di novellame, gamberi e alici con oliva ripiena preparata dallo chef Gennaro D’Ignazio del ristorante Vecchia Marina (Roseto) e la Tagliata di agnello con patate ripassate in padella dello chef Francesco Perfetti del ristorante Borgo Spoltino (Mosciano Sant’Angelo).
A chiudere la cena il Paradisiaco all’Aurum del maestro pasticcere Sandro Ferretti accompagnato dal Pan dell’Orso del maestro Angelo Di Masso e le Sise delle Monache del pasticciere Emo Lullo di Guardiagrele.
Ad aiutare la squadra anche lo chef stellato William Zonfa, Concezio Gizzi e Giovanni Parnanzone.
Si ringrazia per la concessione delle foto della serata il Consorzio Qualità Abruzzo e il fotografo Erwin Benfatto
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